Come Essere Buoni Genitori – 5 Soluzioni pratiche ed efficaci

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Come Essere Buoni Genitori – 5 Soluzioni per imparare.

Come essere buoni genitori

Lavorare su Come Essere Buoni Genitori è dura, diciamoci la verità!

Dalla scelta di avere un bambino, ogni giorno è un cambiamento continuo, un lavoro costante per scoprire come essere buoni genitori e imparare ad affrontare le nuove sfide che la vita pone davanti.
Notti insonni, pannolini, poppate; vedere i tuoi figli entrare a scuola per la prima volta, i compiti a casa, i giochi, l’influenza, il morbillo. E ancora… il fidanzatino (“ti spezzo le gambe!!!”), le delusioni d’amore, “mettiti il casco!”, “metti la cintura!”, il diploma e l’università.

Avere a cuore qualcuno e prendersene cura è un impegno per cui non esiste alcun foglietto illustrativo o libretto d’istruzioni, ma che alla fine dona senza dubbio delle grandi e belle soddisfazioni.

Da Coach, ho avuto modo di lavorare con molte persone il cui principale problema per essere buoni genitori era riconoscere il proprio ruolo e trovare il modo per essere presenti nelle vite dei loro figli. Si passa dai genitori soffocanti, onnipresenti e protettivi, a quelli riservati e più distanti, che evitano il contatto fisico e arrivano al tal punto da essere assenti nella vita della propria famiglia.

Voglio proporre in questo articolo dei suggerimenti per migliorare la relazione con i figli e imparare a fare i genitori in modo efficace.

1. Per essere buoni genitori dei propri figli bisogna fare i genitori.

Sembra un banale gioco di parole, ma in effetti l’unico ruolo di un genitore è quello di genitore! Fine della storia!

  • Non sei figlio dei tuoi figli. Il giorno che i tuoi ragazzi ne vorranno uno, costruiranno la loro famiglia e metteranno alla luce i propri bambini. Tu potrai comportarti come un figlio, ma dei tuoi genitori.
    Attenzione! Con questo non voglio dire che sarai abbandonato dai figli! Ci sono però delle richieste e dei bisogni a cui loro non possono e non devono rispondere. 
  • Non sei un amico dei tuoi figli. Come ti dicevo, il tuo compito è incoraggiare la creazione di nuovi rapporti, ma non diventare IL rapporto. I tuoi figli hanno bisogno di fare amicizia con i coetanei, i compagni di scuola, i ragazzi e le ragazze all’università.
    Allo stesso modo, il vostro bisogno di amicizie va soddisfatto con altre relazioni, da costruire nel mondo.
    “Per mia figlia sono un’amica”, “Voglio che mio figlio veda in me un padre e un amico di vita” sono frasi che mi capita di sentire troppo spesso, ma che vanno decisamente reimpostate e modificate.
    Vanno benissimo i rapporti in cui c’è sincerità, confidenza, relazione… ma i confini devono essere molto chiari (specialmente per voi).
  • Non sei l’agente e non sei un manager. Un giorno una ragazza venne da me in ufficio con aria triste, priva di entusiasmo. Sua madre era una ballerina e voleva che la figlia raggiungesse il successo, costringendola ad allenarsi ogni giorno per arrivare laddove lei non era riuscita da giovane.
    Quella ragazza, invece, voleva solo nutrire le proprie passioni: la pittura e la fotografia. Ecco i suoi obiettivi. Lì è dove è riuscita a riaccendere la fiamma dell’entusiasmo e a ritrovare la gioia.
    I figli sono motivi di orgoglio e di fierezza soltanto quando ciò che fanno li rende felici. Lasciate loro la libertà di scegliere.

2. Imparare ad ascoltare i propri figli

Ul elemento essenziale ed importante è imparare ad ascoltare i figli per comprendere i loro bisogni e rispondere nel modo migliore. Facciamo un esempio…

Arriva un’età in cui i figli si ribellano, reagendo male a qualsiasi tipo ti attenzione e preoccupazione. È facile credere cadere nella frustrazione e sentirsi odiati, senza alcun motivo… ma la verità è solo una: il loro amore rimane, ma le richieste e le necessità cambiano e vanno ascoltate e comprese. La necessità di affetto e di vicinanza fisica si trasformano in bisogno di riconoscimento e comprensione. L’esigenza di essere accuditi diventa una richiesta di supporto e sostegno per costruire la propria autonomia e realizzarsi.

3. Accoglienza e Sostegno.genitori

Le cose più importanti da trasmettere ai figli sono due: il senso di accoglienza e il sostegno alla loro
realizzazione nel mondo.

  • Accogliere vuol dire dare senza ricevere (in realtà si riceve, e tanto!),
    ascoltare, essere presente, abbracciare, coccolare, creare un clima di piena fiducia e complicità.
  • Sostenere la loro realizzazione vuol dire spingere i propri figli a costruire relazioni e a vivere esperienze che formeranno la loro identità e li prepareranno a poter occupare il loro posto nel mondo, in piena autonomia e indipendenza.

4. Fai in modo di essere presente nella vita dei tuoi figli.

In questo periodo sempre più persone si trovano costrette a lavorare all’estero e a vivere per lunghi periodi lontani dalla famiglia. Fa’ in modo di esserci come punti di riferimento, anche quando non puoi essere vicino fisicamente. Trasmetti interesse, cura; chiedi ai figli di raccontarti le loro giornate; poni domande sentite ma poco invadenti; ascolta con attenzione cosa hanno da dire.

5. Riempi le loro vite del tuo amore.

L’ultimo suggerimento che sento di proporre è quello di non fare mai mancare l’amore. Costruisci in famiglia un clima di rispetto, un ambiente in cui i gesti di affetto sono all’ordine del giorno, in cui la frase “Ti voglio bene” non è una fortuita eccezione.

“Il bambino che viene umiliato e ferito, comunicherà molto più facilmente umiliando e ferendo l’altro, gli sarà molto più difficile comunicare amando e rispettando l’altro.”

(Margherita Spagnuolo Lobb)

Sebastiano Dato

Sebastiano Dato

Ho già aiutato centinaia di persone sensibili verso gli altri a sbloccarsi e aumentare l’autostima, per centrarsi su di sé senza sensi di colpa, affermarsi nelle relazioni e sentirsi riconosciute e gratificate.

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